“L’originalità del prodotto, la serietà di chi lo distribuisce, la qualità necessaria per un lavoro a regola d’arte”
- 11 Gennaio 2016
- Approfondimenti
- Posted by SAITO
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Parlare di turbocompressori significa affrontare un argomento complesso. Un tema sul quale è necessario fare chiarezza: ecco perché Stefano Gallo, titolare di SAITO, ci porta degli esempi concreti su come regolarsi quando si deve scegliere un prodotto di qualità.
La crisi e la riparazione “economica”
Il sistema governativo depressivo e la crisi economica, in parte generata dal sistema governativo stesso, portano ristrettezze economiche nelle famiglie dopo un lungo periodo durante il quale il livello di benessere generale è stato assai alto. Il naturale desiderio di mantenere ciò che si è conquistato senza rinunciare a niente costringe a ridurre il livello della qualità a fronte di un costo minore. Questo andamento è ormai generalizzato e coinvolge prodotti e servizi. Si va in vacanza ma per un periodo più breve e scegliendo mete più economiche, si acquistano mercanzie senza mettere in discussione la provenienza e la qualità con l’obiettivo di spender poco, si stipula un contratto assicurativo mantenendo in piedi le clausole primarie ma rinunciando a quelle accessorie. Anche il mondo della riparazione delle vetture viene oggi coinvolto in questo processo di abbattimento dei costi con ovvia riduzione della qualità. In certi casi la questione non comporta gravi rischi sia in termini di sicurezza che di affidabilità ma per certi componenti la situazione diventa assai più delicata. Tubazioni impianti frenanti, componenti passaggio carburante, sistemi di sterzo e turbocompressori. Per questi sistemi il risparmio nella maggior parte dei casi porta ad una inevitabile riduzione della qualità e soprattutto dell’affidabilità generando un aumento del rischio.
Due esempi di riparazioni “inutili”
Per meglio comprendere possiamo citare due esempi esaustivi: A) Uno sterzo servoassistito (ormai diffusi su tutte le macchine moderne) manifesta un malfunzionamento e viene inviato ad un’azienda per la sua riparazione. Il componente mostra la rottura del sensore di coppia il quale viene sostituito utilizzando un componente non originale e viene montato da un’azienda accreditata sul web ma nella realtà non specializzata e soprattutto non provvista dell’apparecchiatura specifica per il montaggio corretto dei sensori di coppia. Lo sterzo viene rimontato ma il suo funzionamento non risulta conforme ed inaspettatamente riproduce l’errore come in precedenza portando lo sterzo a repentino indurimento. B) Un turbocompressore perde olio e viene eseguita la riparazione sostituendo il corpo centrale montando un componente non originale il cui alberino non ha subito alcun trattamento termico (solo i prodotti originali oggi subiscono un trattamento termico per l’indurimento della superfice di lavoro). La bilanciatura non è particolarmente accurata e la ditta, sempre ben pubblicizzata sul web, non ha la necessaria attrezzatura di flussaggio e taratura necessaria per eseguire un lavoro a regola d’arte. Il turbo viene montato su una vettura diesel con cambio automatico. A causa della bassa qualità del prodotto l’alberino grippa spezzandosi e l’olio motore, iniettato a pressione nell’interno del turbo, defluisce in modo copioso nel condotto aspirazione aria. Il motore non potrà più esser spento perché il sistema di spegnimento consiste nell’ostruzione del passaggio del carburante ma in questo caso il carburante è l’olio proveniente dal motore e dal turbo e non può esser fermato. Solo la reattività del guidatore renderà possibile la fermata della vettura ma il motore continuerà a girare sino all’esaurimento del combustibile ovvero dell’olio motore con conseguente grippaggio. In entrambi i casi il costo della riparazione è assai basso ma nel caso di rottura il danno sarà molto elevato oltre a generare una situazione di pericolo.
Prodotti originali: una garanzia in più
Per chi non è addetto ai lavori risulta difficile poter effettuare una scelta oculata ovvero definire quale prodotto risulta essere conforme e soprattutto affidabile. Il cliente finale, ovvero il padrone della vettura, non può far altro che affidarsi alla serietà dell’officina alla quale si riferisce o chiedere esplicitamente l’utilizzo di un prodotto originale. E’ da tener presente che oggi si trovano prodotti originali ad un prezzo, se pur più alto rispetto ad un prodotto di concorrenza, estremamente competitivo. Nel mondo dei ricambi tecnologici vale un solo concetto: troppo economico non ha qualità, troppo costoso non rispecchia il suo reale valore. I listini delle case costruttrici sono stati per anni incredibilmente gonfiati ed ancora oggi risultano non relazionabili al vero valore del componente mentre spesso i prodotti non originali, esteticamente belli, vengono ceduti ad un prezzo che ne caratterizza inequivocabilmente l’origine e la qualità. Un ulteriore semplice esempio; un olio a basso prezzo è certamente ottenuto con un processo di totale o parziale rigenerazione e le sue qualità non sono certo le migliori. Un motore turbo necessita per concetto di una perfetta lubrificazione e l’utilizzo di un olio con caratteristiche non idonee genera una notevole perdita economica nel momento in cui subdolamente porterà la turbina a rottura. Il cliente non darà colpa all’olio ma alla qualità del turbo! Nel mondo esistono solo 5 costruttori di turbocompressori capaci anche di progettarli e di svilupparne il miglioramento tecnologico così come di garantirne l’affidabilità totale mentre sono ormai parecchi i costruttori di copie con scarsa conoscenza della tecnologia appropriata da adottare. Tali copie vengono nella maggior parte dei casi prodotte in Cina e poi assemblate e commercializzate da aziende nazionali le quali in taluni casi cercano di camuffarne l’origine accreditandosene la stessa piuttosto che pubblicizzandone l’elevata qualità (addirittura dichiarata OE= originalequipment!).
Un consiglio alle officine
L’esempio più semplice per comprendere quanto grande possa essere la differenza qualitativa in un prodotto di elevata tecnologia quale il turbo è la dichiarazione della lunghezza della linea produttiva di un alberino originale rispetto ad uno di concorrenza: 100 metri il primo, 5 metri il secondo. Sembra una battuta ma è la realtà, all’interno di quei 100 o 5 metri vi è tutta la tecnologia riversata nel componente dal produttore. L’operazione migliore per chi desidera effettuare un lavoro a regola d’arte dando al proprio cliente la massima garanzia è informarsi su: cosa, dove ed a quale prezzo acquistare mettendo sulla bilancia non solo quest’ultimo ma anche l’origine del prodotto, l’affidabilità del fornitore e la sua capacità di supporto tecnico. Tutto questo dovrà poi esser seguito da una forte capacità di diagnosi della rottura primaria perché con i turbo si sa che se non si elimina la causa della rottura (nel 98% dei casi mai legata a turbo stesso) risulta inutile procedere nella sostituzione.
Articolo a cura di PSGP
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