Turbo Fiat Twinair 0.9L: evita le copie, scegli il ricambio originale!
- 1 Agosto 2019
- Approfondimenti
- Posted by SAITO
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Estate 2019: un’estate davvero calda, tra le più calde dopo quella caldissima del 2003. È bene tenere presente che anche i turbocompressori soffrono le temperature elevate, specialmente quando i motori non sono ben manotenuti e la loro lubrificazione non è ottimale…
La qualità dell’olio e la sua viscosità sono infatti linfa vitale per il motore: temperature eccessive degradano l’olio, riducendone la viscosità. Un’olio troppo fluido non garantisce la giusta protezione ai componenti motore, in particolar modo al turbo. Nei turbocompressori l’olio funge anche da “reattore meccanico”, cioè come componente di spinta tra la ralla e le piste che sono collegate sull’alberino. In particolare nei sistemi multiair l’olio si frappone tra altri componenti meccanici interni determinando l’alzata delle valvole. A proposito di sistemi multiair come non citare il bicilindrico Fiat 0.9L Twinair, per i cui componenti legati alla sovralimentazione – turbo, collettore turbo – abbiamo avuto molte richieste in questo periodo estivo.
Nel web si trova veramente di tutto per questi componenti: noi come SAITO cerchiamo sempre di capire fino in fondo il prodotto e le sue eventuali problematiche, senza limitarci alla sola fornitura del ricambio. In passato abbiamo collaborato allo sviluppo del turbocompressore originale del Twinair e, forti della conoscenza tecnica del componente, abbiamo compreso che le sue problematiche sono legate soprattutto al sistema della wastegate.
In particolare si va ad usurare il perno interno della boccola, con il motore che presenterà un funzionamento instabile, errori centralina (solitamente “P022” errore wastegate) ed entrata in recovery della vettura. Spegnendo e riaccendendo la vetture l’errore si azzererà ma solo temporaneamente, per poi ripresentarsi in breve tempo e sempre più frequentemente. Il sistema wastegate è molto sollecitato dalle pulsazioni del bicilindrico, le quali porteranno ad asolare sempre più il foro del sopracitato perno. In questo modo l’oscillazione della leva aumenterà le “botte” – sollecitazioni interne – che si ripercuoteranno sull’alberino.
In presenza di quanto descritto, suggeriamo sempre di sostituire il collettore con un prodotto originale. In filmato mostriamo il componente originale realizzato da Mitsubishi Heavy Industries a confronto con una sua copia. Esteticamente i due prodotti sono molti simili tra loro, ma la vera differenza risiede nei materiali utilizzati. Quello Mitsubishi è realizzato in stainless steel, una particolare fusione dell’acciaio i cui costi di produzione sono elevatissimi (costo dell’attrezzatura di fonderia di circa 2 milioni di euro); Il prodotto non originale è invece un silicio molibdeno, una ghisa grigia meno nobile, questo fatto è comprovato anche dalla presenza di ruggine che si è formata in breve tempo. Il collettore non originale ci è stato inviato da un’officina che, attratta dal prezzo inferiore lo ha acquistato da un altro fornitore. Il componente ha però ripresentato quasi subito la problematica e ha costretto il possessore della vettura a tornare in officina, con ulteriori costi da sostenere senza contare i tempi di fermo vettura.
Mai fare acquisti incauti, è sempre bene informarsi su cosa si va ad acquistare! Come riconoscere un prodotto originale da una copia? Comprendere il materiale richiede una certa conoscenza tecnica, ma come spiegato in precedenza la presenza di ruggine è sintomatica di un materiale di bassa qualità. Il silicio molibdeno è più pesante dell’acciao, tenendo in mano i due prodotti la differenza di peso è avvertibile. Presenza del marchio Mitsubishi e relativi codici: nelle copie non sono presenti, altrimenti si parlerebbe di vera e propria contraffazione perseguibile per legge! Conosciamo molto bene la Mitsubishi, un’azienda con cui collaboriamo da oltre trent’anni e sicuramente tra i migliori costruttori di turbine al mondo. I turbocompressori ed i componenti Mitsubishi sono prodotti di qualità eccezionale: considerando che il costo del collettore del Twinair originale è solo di poco superiore a quello di una copia, riteniamo valga davvero la pena utilizzare questo componente per una riparazione a regola d’arte! Inoltre suggeriamo di utilizzare durante la riparazione il terminale d’asta – in gergo “rodend” – prodotto da SAITO, realizzato con una particolare lavorazione dell’acciaio che prevede un processo di indurimento termico che lo rende più resistente alle usure.
Ultimo consiglio: abbiamo parlato di sistemi multiair e dell’importanza dell’olio come reattore meccanico per definire l’alzata valvole: suggeriamo di seguire rigorosamente le indicazioni di Fiat sull’olio da utilizzare – recentemente c’è stato un aggiornamento da parte della casa – e di effettuare obbligatoriamente i cambi olio ogni 15.000 Km percorsi!
SAITO è a disposizione di tutti professionisti del settore per qualsiasi informazione su questo particolare ricambio, via email info@saito.it o telefonicamente 071 715693. Questo e tutti gli altri prodotti offerti dalla nostra azienda sono acquistabili anche tramite il nostro negozio online shop.saito.it
Nel web si trova veramente di tutto per questi componenti: noi come SAITO cerchiamo sempre di capire fino in fondo il prodotto e le sue eventuali problematiche, senza limitarci alla sola fornitura del ricambio. In passato abbiamo collaborato allo sviluppo del turbocompressore originale del Twinair e, forti della conoscenza tecnica del componente, abbiamo compreso che le sue problematiche sono legate soprattutto al sistema della wastegate.
In particolare si va ad usurare il perno interno della boccola, con il motore che presenterà un funzionamento instabile, errori centralina (solitamente “P022” errore wastegate) ed entrata in recovery della vettura. Spegnendo e riaccendendo la vetture l’errore si azzererà ma solo temporaneamente, per poi ripresentarsi in breve tempo e sempre più frequentemente. Il sistema wastegate è molto sollecitato dalle pulsazioni del bicilindrico, le quali porteranno ad asolare sempre più il foro del sopracitato perno. In questo modo l’oscillazione della leva aumenterà le “botte” – sollecitazioni interne – che si ripercuoteranno sull’alberino.
In presenza di quanto descritto, suggeriamo sempre di sostituire il collettore con un prodotto originale. In filmato mostriamo il componente originale realizzato da Mitsubishi Heavy Industries a confronto con una sua copia. Esteticamente i due prodotti sono molti simili tra loro, ma la vera differenza risiede nei materiali utilizzati. Quello Mitsubishi è realizzato in stainless steel, una particolare fusione dell’acciaio i cui costi di produzione sono elevatissimi (costo dell’attrezzatura di fonderia di circa 2 milioni di euro); Il prodotto non originale è invece un silicio molibdeno, una ghisa grigia meno nobile, questo fatto è comprovato anche dalla presenza di ruggine che si è formata in breve tempo. Il collettore non originale ci è stato inviato da un’officina che, attratta dal prezzo inferiore lo ha acquistato da un altro fornitore. Il componente ha però ripresentato quasi subito la problematica e ha costretto il possessore della vettura a tornare in officina, con ulteriori costi da sostenere senza contare i tempi di fermo vettura.
Mai fare acquisti incauti, è sempre bene informarsi su cosa si va ad acquistare! Come riconoscere un prodotto originale da una copia? Comprendere il materiale richiede una certa conoscenza tecnica, ma come spiegato in precedenza la presenza di ruggine è sintomatica di un materiale di bassa qualità. Il silicio molibdeno è più pesante dell’acciao, tenendo in mano i due prodotti la differenza di peso è avvertibile. Presenza del marchio Mitsubishi e relativi codici: nelle copie non sono presenti, altrimenti si parlerebbe di vera e propria contraffazione perseguibile per legge! Conosciamo molto bene la Mitsubishi, un’azienda con cui collaboriamo da oltre trent’anni e sicuramente tra i migliori costruttori di turbine al mondo. I turbocompressori ed i componenti Mitsubishi sono prodotti di qualità eccezionale: considerando che il costo del collettore del Twinair originale è solo di poco superiore a quello di una copia, riteniamo valga davvero la pena utilizzare questo componente per una riparazione a regola d’arte! Inoltre suggeriamo di utilizzare durante la riparazione il terminale d’asta – in gergo “rodend” – prodotto da SAITO, realizzato con una particolare lavorazione dell’acciaio che prevede un processo di indurimento termico che lo rende più resistente alle usure.
Ultimo consiglio: abbiamo parlato di sistemi multiair e dell’importanza dell’olio come reattore meccanico per definire l’alzata valvole: suggeriamo di seguire rigorosamente le indicazioni di Fiat sull’olio da utilizzare – recentemente c’è stato un aggiornamento da parte della casa – e di effettuare obbligatoriamente i cambi olio ogni 15.000 Km percorsi!
SAITO è a disposizione di tutti professionisti del settore per qualsiasi informazione su questo particolare ricambio, via email info@saito.it o telefonicamente 071 715693. Questo e tutti gli altri prodotti offerti dalla nostra azienda sono acquistabili anche tramite il nostro negozio online shop.saito.it
Articolo a cura di PSGP
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