Turbo marini: corretta manutenzione per navigare in sicurezza!
- 20 Febbraio 2018
- Approfondimenti
- Posted by SAITO
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Quando si va per mare bisogna farlo in sicurezza e per le manutenzioni bisogna affidare la propria barca a degli specialisti in ogni ambito tecnico, compresa la sovralimentazione!
I turbocompressori per la nautica sono piuttosto costosi a causa degli elevati investimenti necessari per la loro costruzione e la ridotta economia di scala. Sono turbocompressori di discrete dimensioni, il cui carter turbina nella maggior parte dei casi è raffreddato ad acqua. Sono anche turbo molto robusti, progettati per lavorare moltissime ore ed in genere non sono afflitti da particolari problemi, eccetto la fioritura della ruggine all’interno del condotto di passaggio dei gas, fenomeno che si manifesta maggiormente nella nautica da diporto dove il motore è poco utilizzato.
La condensa che si viene a generare all’interno dei condotti è già di per se insana, ma se si pensa che nel caso delle barche utilizzate in mare contiene anche il sale, allora è facile capire come la ghisa che costituisce il carter turbina si deteriorerà in tempi più o meno brevi. Questo fenomeno non avviene in corrispondenza di un uso frequente del motore, dove le superfici interne dove passano i gas risultano ben asciutte.
In genere i primi sintomi si manifestano senza che il pilota se ne renda conto, infatti il deterioramento delle superfici avviene in modo graduale e quindi graduale sarà la perdita d’efficienza del turbo dovuta all’aumento del gioco fra girante turbina e profilo interno di lavoro del carter.
Quando il gioco via via assumerà dimensioni più importanti il calo di rendimento della turbina sarà tale da trasferire una ridotta energia al compressore, il quale a sua volta non sarà capace di erogare la corretta massa d’aria necessaria a generare la giusta combustione. Tutto ciò si tradurrà in un aumento delle temperature in camera di scoppio ed in fenomeni di fumosità, inizialmente solo durante le accelerazioni ed infine anche con motore a regime. In questi casi è bene intervenire per tempo: nei motori Diesel la carenza di aria genera un aumento della temperatura in camera di scoppio rendendo critiche le condizioni della testata e delle valvole.
Il consiglio è di non trascurare il problema e di intervenire nei tempi giusti e prima che il danno sia tale da costringere ad ingenti spese. Un carter turbina logorato ma con uno spessore delle pareti ancora discreto può essere rigenerato con una spesa contenuta mentre se la corrosione è giunta a ridurre troppo lo spessore delle pareti si dovrà procedere alla totale sostituzione del turbo marino
SAITO è uno dei magazzini di turbo nuovi originali più grandi d’Italia e rifornisce su tutto il territorio nazionale moltissime aziende di distribuzione di ricambi ed officine specializzate nella manutenzione dei motori nautici. Da molti anni SAITO ha allestito un laboratorio dedicato alla revisione di tutti quei turbocompressori marini ormai “stanchi”, ma ancora in grado di poter garantire una certa efficienza grazie ad un accorto lavoro di ricostruzione. L’etica professionale, la passione per la meccanica e la capacità tecnica permettono alla SAITO di fornire giudizi affidabili circa la possibilità di revisione di un turbo marino.
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Articolo a cura di PSGP
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