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L’Autorità Italiana per i Trasporti si allinea a quella Spagnola e Tedesca per il rispetto dell’omologazione dei turbocompressori

ROLLE, Svizzera, 31 luglio 2015Honeywell sostiene il recente parere emesso dall’Ufficio Motorizzazione Civile di Milano per includere i turbocompressori tra i ricambi auto che necessitano di un’adeguata certificazione al fine di far rispettare gli obiettivi ambientali prefissati che potrebbero essere compromessi da parti non originali.

L’Autorità Italiana per i Trasporti segue il trend europeo ed include i turbocompressori nelle discussioni sui ricambi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici.

L’agenzia si unisce al Dipartimento Federale Tedesco dei Trasporti (BMVI) e al Ministero Spagnolo dell’Industria, Energia e Turismo come la terza agenzia di regolamentazione in Europa a rilasciare una dichiarazione a sostegno dell’inclusione dei turbocompressori tra quei componenti auto che devono essere soggetti ad omologazione. In tutti e tre i paesi, un turbo sostitutivo dell’originale in genere richiede una certificazione dei componenti specifici o un controllo del veicolo e superare potenzialmente un test sulle relative emissioni.

Questa è una considerazione importante per officine ed installatori, al fine di consigliare adeguatamente i propri clienti.

In Italia, le infrazioni comportano multe. Le autorità italiane potrebbero anche costringere al ritiro dalla circolazione quei veicoli le cui parti di ricambio non abbiano l’adeguata omologazione.

“L’Ufficio Motorizzazione Civile di Milano sta ripetendo ciò che la Spagna e la Germania hanno già chiarito in recenti dichiarazioni in linea con gli intenti europei, al fine raggiungere standard e requisiti più severi per un maggiore risparmio di carburante”, ha detto Olivier Rabiller, vice presidente della Honeywell Transportation Systems e General Manager per lo Sviluppo Economico e la Crescita dei Paesi Emergenti ed Aftermarket. “Questa rimane una questione chiave per l’apparato produttivo, le officine ed i loro clienti e nessuno risulta vincitore nell’utilizzare parti di ricambio che non permettono al veicolo di performare come previsto. Vi è un rischio sia per il business degli installatori che affrontano riparazioni in garanzia, che per i clienti se si considera il costo di un motore inefficiente in termini di performance, consumi ed emissioni”, dice Rabiller.

Sarebbe auspicabile che anche gli altri paesi aumentassero il livello di attenzione ai turbocompressori, intesi come parti motore fondamentali che non vanno liberamente sostituite con ricambi non originali non conformi, senza tralasciare emissioni e sicurezza.

Un’importante presa di posizione da parte dell’Autorità Italiana per i Trasporti e di Honeywell, che si allinea alle considerazioni già emerse in occasione della Tavola Rotonda “Omologazione e le Regole del Gioco” recentemente organizzata da SAITO sul tema dell’omologazione del turbocompressore. In quell’occasione ricordiamo come produttori, distributori, autorità ed organi di stampa si fossero trovati d’accordo sulle azioni da intraprendere a livello legislativo, economico ed informativo al fine di tutelare il prodotto omologato, i professionisti del settore e l’utente finale.

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